“L’ora d’aria in un minuto” con Andrea Muzzi
Puntata dell’ 11 maggio 2020

Posted on 20 Luglio 2020

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L’ANGOLO ROSSO, la trasmissione dei bancari della Cgil della Regione Toscana.
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Posted on 21 Ottobre 2020
L'ANGOLO ROSSO, la trasmissione dei bancari della Cgil della Regione Toscana. in collegamento con Cristina Pascucci della Segreteria della Fisac Cgil della Toscana e Andrea Monti,Segretario di coordinamento di Banco BpM.
“Stiaccia Il Pregiudizio” la passeggiata sui tacchi organizzata da Arcigay Firenze
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Firenze, Giornata internazionale contro la discriminazione e la violenza verso la comunità lgbtqia+. “Stiaccia Il Pregiudizio” la passeggiata sui tacchi organizzata da Arcigay Firenze Altre Sponde, insieme al Comune di Firenze, al Quartiere 5, Azione Gay e Lesbica, Agedo, UISP e con il Patrocinio della Regione Toscana. Partenza della passeggiata, servizio di Lorenzo Braccini.
“Spostare me è stato come togliere un sampietrino”, ex-inquilini case popolari di Via de’ Pepi
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Dina Abdel 41 anni è nata e cresciuta in Via de' Pepi e lavora da due decenni nel forno di Piazza dei Ciompi. Fino a quattro anni fa viveva nelle case popolari di edilizia residenziale pubblica di Via de' Pepi. Dopo la loro messa in vendita è stata ricollocata a Gavinana e nove appartamenti dell'edificio dove viveva sono vuoti, tranne quello del vicino Giuseppe Cazzato che ha vinto il ricorso che dovrebbe riportare tutte le famiglie nell'edificio. "Chiediamo di essere ricollocati in centro e spazi adeguati che non siano al limite del sovraffollamento": la denuncia di Dina Abdel e Giuseppe Cazzato Da Palazzo Vecchio replicano che è una normativa regionale a stabilire metrature e numero di persone da inserire negli alloggi Erp e che, in caso di mutate esigenze familiari, può essere presentata domanda di mobilità. In merito agli immobili di via dei Pepi c'è un giudizio pendente di fronte al Consiglio di Stato.
Sonic Sunday’s Sessions – Maestro Pellegrini
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Posted on 22 Giugno 2021
Sonic Sunday's Sessions, ideata da Blackcandy Produzioni, Controradio e Rock Contest Controradio durante il lockdown, è una miniserie a puntate in cui gli artisti raccontano il loro percorso musicale. Un dialogo a cuore aperto accompagnato da un live esclusivo girato al GRS - General Recording Studio, in collaborazione con Arte Videomaking. In questa puntata Maestro Pellegrini, conduce Giustina Terenzi.
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Controradio notizie 10.25
Case popolari: il sociale che fa rete! – Puntata 6
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Educazione alla cittadinanza e all’abitare. Verso uno stile di vita resiliente. L’Agenzia Sociale per la Casa, è il nuovo Ufficio di Casa SpA appartenente Servizio Casa della Direzione Servizi Sociali del Comune di Firenze, nato dall’esigenza di avviare, tramite il Progetto FASE, un processo nuovo, partecipato e condiviso con i proprietari di immobili da destinare alla locazione a canone calmierato, che sia espressione del potenziale dinamico del tessuto sociale e ambito di proficuo incontro tra le aspirazioni delle parti. In studio Luca Talluri, Presidente di Casa Spa. In video collegamento Federica Nicola e Rossana Spadafora, addette dell'ufficio Agenzia Sociale per la Casa. Conduce Chiara Brilli.
Semi di transizione verde nella citta’di  metropolitana di Firenze.
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Firenze, mostra personale di Alberto Biasi
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Firenze, presentata nella sede fiorentina della Galleria Tornabuoni, una mostra personale di Alberto Biasi. Alberto Biasi è considerato uno degli artisti più interessanti del dopoguerra in Italia, cofondatore del Gruppo N a Padova, tra i più importanti rappresentati dell’arte programmata, pioniere nelle ricerche ottico-cinetiche. In video l’intervista a Alberto Biasi ed al fondatore della Galleria Tornabuoni, Roberto Casamonti, a cura di Gimmy Tranquillo. Nella mostra, sono esposte circa 50 opere, con una particolare attenzione alla produzione più recente del ciclo Torsioni, che rimane tra i più iconici del lavoro di Biasi. La serie, come altre studiate dall’artista, implica la partecipazione di chi le guarda.
“Giovane donna”, di Carlo Levi
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Posted on 21 Luglio 2020
“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti “Giovane donna”, di Carlo Levi, (olio su tela, 1934) Medico e pittore Carlo Levi è noto al grande pubblico soprattutto come scrittore e per il suo impegno politico. I suoi più celebri romanzi sono: Cristo si è fermato a Eboli e L’orologio, dove esprime al meglio la sua visione del mondo, con un’attenta analisi delle condizioni di vita e culturali degli italiani, prima del boom economico. Tramite Piero Gobetti, di cui era amico dalla gioventù e con il quale condivideva la passione politica e l’antifascismo, Levi conobbe il pittore Felice Casorati, tra i maggiori esponenti del Realismo Magico. Fu incontro decisivo per dedicarsi con convinzione all’arte. Nei primi anni venti Levi, raggiunse Parigi, dove potette guardare dal vivo gli impressionisti, scoprire Modigliani e Matisse, la pittura dei Fauves. Con Chessa Menzio e Paolucci e altri condivise la volontà di maggiore libertà creativa e linguistica, rispetto alle costrizioni di scuole e accademie, e con loro esporrà in svariate occasioni tra il 1929 e il 1931. Per le sue idee politiche e le sue attività, Levi viene catturato e spedito al confino in Lucania dove rimane dal 1935 al 1936. Durante questo periodo si dedica alla pittura e al disegno, avendo modo poi di riflettere sulla storia sociale italiana, sulle dinamiche e i rapporti tra le classi, tra nord e sud, tra mondo industriale e civiltà contadina. Negli anni del dopoguerra, aderisce al Fronte nuovo delle Arti e diventa senatore della Repubblica negli anni Sessanta. Muore a Roma nel 1975. Giovane donna è dipinto da Levi nel 1934. Vi si riconosce una giovane donna, ritratta a mezzo busto. Il braccio sinistro è steso sulla testa. E’ un gesto comune nell’arte, ripetuto tante volte dalla modella davanti al pittore e poi di fronte a una macchina fotografica. E’ una giornata calda, lo conferma la scollatura della camicia a manica corta. I colori sono giallo, rosa, verde, azzurro e un po’ di grigio a confondere le acque. Lo sfondo suggerisce un “en plein aire”, un ritratto all’aria aperta, eseguito con una sprezzatura materica per dare voce al tumulto della sua vita interiore. La testa è reclinata, come per tedio, in un torpore femminile dai risvolti malinconici, o forse solo per vezzo, magari per alludere a un prima o dopo sentimentale, a un appagamento dei sensi. Levi non cerca di riprodurre la realtà, ma di crearne una nuova, un’entità colma di vita, che gode di una esistenza propria e che ad ogni pennellata, ad ogni tocco o stesura della materia si manifesta con una qualità e intensità pittorica che non è più da valutare in base alla fedeltà verso la cosa riprodotta quanto nell’essere equivalente allo stato d’animo di cui è ora il linguaggio. La qualità dell’immagine non sta nella corrispondenza tra soggetto e oggetto; c’è una ridondanza, un’eccedenza figurale che appartiene alla materia e al gesto del pittore, ormai intenzionato a essere strumento di trasmissione di altri valori rispetto al solo vedere, alla ricerca di una stesura pittorica come forma di linguaggio corrispettivo, a quel mondo interiore che trasmetta la verità dei sentimenti con la pittura. Il ductus, si fa sintomo di una relazione con il suo soggetto, che nel caso di Levi è relazione di tipo amoroso, compassionevole. Levi ha una grande passione per la vita e il vissuto, come hanno notato Calvino e Sartre. Il modo, dolce e carezzevole, con cui opera il pittore, condiziona la riconoscibilità dell’immagine, che tende a perdere i contorni figurativi, a non focalizzarsi sull’imitazione, quindi sul possesso del fantasma, quanto sulla tracciabilità della presenza, cioè sulla trasmissione di valori tattili da sguardo a corpo, sull’equivalenza tra gesto e sensazione. Siamo già oltre l’arte figurativa tradizionale con un piede nell’arte informale e gestuale. Se confrontassimo la stesura pittorica del quadro di Carlo Levi con uno di Giorgio Morandi potremmo cogliere il differente modo di stare dentro la vita di entrambi . Levi accetta di farsi aggredire dalla vita, Morandi si trattiene sempre a una certa distanza. La sua materia pittorica è sensibilizzata quanto quella di Morandi, tuttavia c’è in Levi un affondo maggiore, una partecipazione al calore della vita, alla tensione emotiva che non turba il pittore bolognese, una passione per la vita nell’altro che si trasmette nell’immagine pittorica attraverso la stesura dei colori, il modo in cui le forme, i lineamenti, la posa è modellata per restituire il flusso dei sentimenti e delle sensazioni. E questa prossimità agli altri, alla vita interiore immersa nella storia che fa di Levi un pittore e uno scrittore estremamente attuale, ancora oggi comprensibile e prossimo al nostro sentire. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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