“Prevenzione dei conflitti: strumenti, casistiche, obiettivi”, con Chiara Brilli: Luca Talluri, presidente Casa SpA; Luisa Rocchini, Ufficio Gestione Sociale di Casa SpA; Giovanni Macaluso, responsabile autogestione via Rocca Tedalda.

Quattordici trasmissioni in onda il lunedì alle 9:35 (replica il sabato alle 13:30) con cadenza quindicinale. “Case popolari: il sociale che fa rete!” è un reportage dagli immobili di edilizia residenziale pubblica di Firenze. Un progetto di narrazione di servizi e storie per far conoscere l’Ufficio Gestione Sociale di Casa SpA, un nuovo strumento per fare emergere e risolvere i fenomeni di povertà, marginalità e disagio sociale all’interno del patrimonio di edilizia residenziale pubblica ed edilizia sociale.


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'Il Tirreno', nasce l'edizione dedicata a Firenze Il quotidiano Il Tirreno (guppo Sae) ha ora una sua edizione dedicata alla città di Firenze. La nuova iniziativa editoriale è stata presentata con un evento al quale hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
"Tele e pennelli" di Filippo De Pisis
9:50
“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Tele e pennelli” di Filippo De Pisis (Olio su tela, 1942) Sul piano inclinato del tavolo vediamo una pipa da fumo, pennelli in un barattolo, libri accostati in fila, una bottiglia di vetro, la tavolozza da pittore, il retro di una tela. Gli oggetti sembrano toccarsi l’uno con l’altro, in un gioco di relazioni consequenziali, che raccontano il quotidiano lavoro nello studio, il gioco illusorio della pittura, la geografia di interessi letterari, poetici, scientifici, di riflessione rallentata e di furor nell’esecuzione. In questo dipinto di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Brugherio, 1956) tutto rinvia al mestiere del pittore, alla vita dell’artista. I pennelli appena usati sono stati riposti nel barattolo. La pipa è appoggiata sul piano e potrebbe essere ancora calda. Ricorda come l’attività dello scrittore-pittore necessiti di pause, di istanti di contemplazione nel vuoto, di distrazione per recuperare energia e qualche immagine inattesa. I volumi accostati uno all’altro stanno, invece, a significare letteratura e poesia, tragedie antiche e romanzi moderni. Anche nel nostro quadro ritorna la bottiglia, sicuramente di vino, perché senza il liquido dionisiaco non c’è mania, sacro furore. Vi si legge un’allusione alla vita bohémienne di cui l’artista amava circondarsi e agli incontri-scontri amorosi, vitali per il nostro candido reazionario. Non manca neppure la tavolozza, sporca dei colori, pasticciati, confusi, come sono confuse le sensazioni quando la sensualità prevale sull’intelligenza delle cose. La sigla VR indica l’esatto luogo e il tempo dell’esecuzione: siamo a Milano, in via Rugabella. Tra le costole dei libri e la punta dei pennelli s’incunea una tela. Presentata al rovescio. Si vede il telaio, la sua costruzione. Il tessuto inchiodato al lato del legno. Quella tela rovesciata, quadro nel quadro, mostra l’altra faccia della medaglia e ci svela il mistero e il piacere della pittura, l’illusione dell’immagine dipinta. Il linguaggio figurativo non è riproduzione della realtà, imitazione, ma è gioco della mente e avventura dei sensi. Tecnicamente un teatrino in cui l’artista dispone i suoi oggetti emblematici, le immagini delle cose che lo eccitano e rappresentano, l’orizzonte esterno e quello intimo, chiavi di accesso all’inconscio. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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