“L’ora d’aria in un minuto” con Andrea Muzzi
Puntata del 7 maggio 2020


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Cinque anni fa da questa bottega era partito il marchio di moda creato da Ben 'Mbarek che poi ha aperto altri nove punti vendita in Italia e altri cinque all'estero. "Ho chiesto al proprietario di venirci incontro per dimezzare l'affitto ma non c'è stato niente da fare. È un disastro comune che sta avvenendo in città" sentiamo Ben Mbarek e Bianca Guscelli, Presidente Giovani imprenditori Firenze
“L'Attesa o Susanna” di Arturo Martini
5:58
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Firenze, sgombero palazzina in Viale Corsica 1
1:35
Questa mattina lo sgombero di una palazzina in Viale Corsica ha visto la protesta di uno degli occupanti sul tetto dello stabile e il corteo di un centinaio di manifestanti. Alle 9,30 questa mattina la polizia di Firenze, assieme ai Vigili del Fuoco ha provveduto a sgomberare un edificio occupato dal novembre 2012, da esponenti legati all’area anarchica, in Viale Corsica, 81. Al suo interno, al momento dello sgombero, vi erano alcune persone che sono state fatte uscire. Una di queste però si è messa sul tetto senza l’intenzione di scendere. Il dialogo con la polizia non ha convinto il manifestante, deciso a rimanere al suo posto.
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