Libri: “Dimenticare” il bambino in auto. L’assenza che può uccidere. A cura di Giovanni Del Missier, Letizia Del Pace e Antonio Montanaro.


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Stefano Di Nucci esordisce come cantautore nel 2013. Nel 2015 vince le selezioni regionali molisane di Arezzo Wave. Nello stesso anno è tra i selezionati del Rock Contest di Controradio. Nel 2017 vince il Premio Lunezia con il brano "i puntini sulle i". Nel 2018 esce il suo primo disco dal titolo “Opera Postuma", con l'etichetta romana Giungla Dischi, prodotto da Daniele Sinigallia e Maurizio Loffredo. Nel 2018 apre i concerti del tour estivo di Fabrizio Moro.
La Firenze di Dolce & Gabbana rinata o usata?
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Firenze rinata oppure usata? E' la domanda che ci poniamo puntualmente  ad ogni evento che vede la presenza in città di grossi nomi della moda o dell'industria che utilizzano un pezzo di città come - per usare il loro linguaggio - location per i loro eventi. I sostenitori di queste iniziative sono spesso istituzionali o appartenenti a categorie che sperano di trarre dall'evento un beneficio diretto. I detrattori sono invece intellettuali o politici o soggetti - per usare il loro linguaggio - della società civile che accusano le istituzioni di svendere la città.  Se fossi il Sindaco devo ammettere che avrei anche io la preoccupazione di tenere sempre la città sul palcoscenico mondiale, di darle lustro, visibilità, di raccontarla come una città aperta agli investimenti ed agli eventi, anche mondani.  C'è una cosa importante che va ricordata: ci sono centinaia di fiorentini che in questi giorni di eventi D&G sono tornati a lavorare di nuovo per la prima volta da mesi. Catering, allestimenti, trasporti, servizi, etc. etc. Va poi sottolineato il fatto che questi eventi hanno significato tanto il comparto moda e artigianato - importantissimi per la nostra città, ben più del famoso turismo. Comparto drammaticamente fermo da mesi che si è ritrovato ad avere uno spot da 5 milioni pagato da un privato. Va bene. D'altra parte, le ragioni dei detrattori sono comprensibili. Perché? Forse perché se gli eventi D&G di questi giorni si fossero svolti durante i mitici anni '80, la città se ne sarebbe accorta e non avrebbe vissuto questi giorni con un profondo sentimento di esclusione. Le feste, per capirci (Covid permettendo) si sarebbero svolte in piazza. L'impressione che se ne trae - legittima e discutibile allo stesso tempo - è che spesso la città venga usata come un grade set, un palcoscenico per qualcuno che in fondo, alla città - fatti salvi i giorni dell'evento - lascia poco o niente. Sia in termini economici che di ricadute sulle attività produttive della città stessa. Alla fine sembra che al banchetto del grande evento apparecchiato dalla discutibilissima nobiltà fiorentina, noi, il popolo, se ne rimanga sempre esclusi.  In ogni caso, fino al prossimo evento, il dibattito resta aperto. r.p. P.S. A proposito di esclusione, l'idea di escludere la stampa locale dalle conferenze stampa non è stata proprio geniale - ma è noto che su questo versante D&G non hanno mai brillato. Sentiamo le voci raccolte da Monica Pelliccia
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Manifestazione davanti la Prefettura di Firenze con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per denunciare lo stato di grave crisi del settore e per chiedere ammortizzatori, apertura delle sale in sicurezza e un rilancio del comparto
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