Libri: “Dimenticare” il bambino in auto. L’assenza che può uccidere. A cura di Giovanni Del Missier, Letizia Del Pace e Antonio Montanaro.

Posted on 11 Settembre 2020

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“Dove metto il kit per il porta a porta di Alia in un monolocale di 30 mq?”
5:37
Posted on 18 Febbraio 2021
Daniela Erbabianca, residente di Vicolo del Barbi, tra Via Faentina e Via Bolognese racconta le difficoltà della partenza della raccolta della differenziata porta a porta nel suo quartiere e le proposte che ha fatto ad Alia per migliorare il servizio. Come lei molti residenti hanno riportato le difficoltà del porta a porta nel quartiere 2: tra le stradine strette che presentano problemi di barriere architettoniche e sicurezza stradale per il deposito dei bidoncini e difficoltà per chi come lei vive in un monolocale di meno di 30 mq per tenere il kit fornito da Alia.
Architecs & the City – 24 Dicembre 2020
27:23
Posted on 24 Dicembre 2020
Architecs & the City. Quindicinale di Controradio con l'Ordine degli Architetti, conduce Domenico Guarino.
“L’Attesa o Susanna” di Arturo Martini
5:58
Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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