Antonio Ciulla, noto semplicemente come Ciulla, è un cantautore, produttore e compositore di colonne sonore. Dal 2010 al 2017 fa parte dei Violacida, band con cui incide i due album “Storie mancate” (Rock Contest Records/Infecta Suoni & Affini, 2013) e “La migliore età” (Maciste Dischi, 2016). Nel 2018 sceglie di intraprendere la carriera solista e vince al Rock Contest di Controradio il Premio Ernesto De Pascale per la miglior canzone in italiano. A settembre 2019 esce per Black Candy/Peermusic/Black Candy il suo album di esordio “Canzoni dal quarto piano”, prodotto da Fabio Grande de I Quartieri. Il disco lo porta a suonare molto e a condividere il palco con artisti come Canova, Giorgio Poi, Fulminacci, Galeffi e Postino.

Posted on 23 Aprile 2020

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“Plurimo n 7”, di Emilio Vedova
7:54
Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti “Plurimo n.7”, di Emilio Vedova. (olio su legno, 1966) Plurimo è un perfetto esempio dell’arte del maestro veneziano, un’opera aperta come si dovrebbe dire, in cui l’immagine nasce non più per necessità figurative tradizionali o astratte, ma come esito di una vera e propria lotta tra l’artista e il mondo, tra l’artista e la storia. All’inizio degli anni Sessanta, cioè al tempo dell’esecuzione dell’opera Plurimo n.7, Vedova compie una svolta assai importante e clamorosa: si libera del piano bidimensionale della tela per aggiungere alla superficie dipinta una realtà tridimensionale. Anziché aggredire tele di vaste dimensioni, combina superfici diverse riunendole con delle cerniere per continuare a lavorare poi su questi moduli con altri gesti pittorici, accumulazioni e sovrapposizioni di segni e colori. I quadri diventano strutture architettonicamente poggiate a terra come una quinta o una paratia, la pittura occupa uno spazio fisico, s’interroga sulla tridimensionalità come capitava di fare alla scultura del suo tempo, senza mai approdare ad essa. Plurimo n. 7, è struttura articolata e complessa. Un quadro da parate che potrebbe però ricordare un retable, con le sue ante che si possono aprire e chiudere, con un evidente riferimento a una apertura verso altri mondi e altre prospettive. Un’opera dunque aggirabile in parte e in parte attraversabile con lo sguardo, adatta ad essere vista da molteplici punti di vista (plurimi appunto). Siamo nel pieno di una “opera aperta”, come quella teorizzata sapientemente da Umberto Eco negli stessi anni. Nel caso di Plurimo .n7 la cerniera ha un valore di articolazione, d’implicito movimento. In pratica l’artista lascia allo spettatore la possibilità (poi ovviamente vietata al museo) di agire sull’opera, aprendo o chiudendo, muovendo le ante, variando, però, entro traiettorie predefinite l’immagine del dipinto, per rendere possibile ad ogni intervento e ad ogni variazione la scoperta di ulteriore approfondimento della pittura stessa. Come scrive Luca Pietro Nicoletti, nel catalogo che accompagnava la mostra organizzata nel 2018 al Museo Novecento, Vedova in quel genere di opere rispolverava “un’antica dinamica futurista e certi modi della stessa scultura futurista, riccamente colorata” in modo da creare un «appuntamento di segnaletiche allarmistiche”. Con questo sistema, o meglio, marchingegno, Vedova dava delle possibili alternative; un’apertura esperienziale che però come precisava “ io precondiziono, d’accordo, ma delle quali non impongo né il tempo né lo spazio». Siamo in un nuovo mondo, rispetto a quello testimoniato dall’arte dei primi cinquant’anni del secolo, un mondo però già antico di oltre mezzo secolo. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Diario di Manifattura
10:04
Posted on 15 Aprile 2022
DIARIO DI MANIFATTURA Il presente nell’ex fabbrica di sigari secondo Il Sedicente Moradi. Dal 14 al 22 aprile, Manifattura Tabacchi L'artista fiorentino noto per le sue installazioni in legno come il Leone di Piazza del Carmine a Firenze o la Giraffa sul tetto del Teatro Parenti a Milano, progetta e realizza parte della sua attività scultorea tra il laboratorio all’interno degli spazi temporaneamente rigenerati di Manifattura Tabacchi che affacciano sul Giardino della Ciminiera - dove lavora una comunità stabile di artisti, creativi e makers - e l’adiacente Parco delle Cascine.
Giardino delle Imprese – Puntata 1 – 20 maggio 2020
11:35
Posted on 20 Maggio 2020
Prima puntata di tre approfondimenti dedicati al Giardino delle Imprese, un campus di alta formazione gratuita per sviluppare lo spirito imprenditoriale nei giovani toscani. Il bando è rivolto a 50 studenti ed è promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione Golinelli. In questa trasmissione Mauro Fontanari, Referente Campus Giardino delle Imprese 3 per Fondazione CR Firenze, e Lisa Pimpinelli, studentessa del Polo Bianciardi Liceo Scientifico. Conduce Chiara Brilli.
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