King of the Opera è l’ultima metamorfosi di Alberto Mariotti, già Samuel Katarro, progetto con il quale ha ricevuto numerosi premi (vincitore del Rock Contest Controradio nel 2006, Premio Fuori dal Mucchio nel 2009 e premio PIMI come miglior artista solista l’anno successivo) e l’apprezzamento di importanti musicisti internazionali tra cui Patti Smith, Julian Cope e David Thomas dei Pere Ubu.
Come King of the Opera ha partecipato al Primavera Sound Festival di Barcellona e ricevuto il premio Keepon per “migliore rivelazione live dell’anno”. “Places” è l’ultima traccia del suo recente album “Nowhere Blues”.

Posted on 23 Aprile 2020

You may also like

“L’Attesa o Susanna” di Arturo Martini
5:58
Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Case popolari: il sociale che fa rete! – Puntata 8 – 6 ottobre 2020
15:45
Posted on 6 Ottobre 2020
Con Luca Talluri, presidente di Federcasa e Casa Spa, e Valentina D'addato, Project manager del percorso Educazione all'Abitare e alla Cittadinanza di Milano. Un aggiornamento sul progetto, tra nuovi strumenti e sviluppo dei contenuti verso la fase finale. Conduce Chiara Brilli.
Sanità. Covid19: il bilancio di un anno
29:21
Posted on 29 Dicembre 2020
Covid19, bilancio di un anno. Parla Gianfranco Giannasi Direttore Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio
Page 33 of 438
0
Would love your thoughts, please comment.x