Gli O:odal nascono quando Gaia (voce) e Antonio (chitarre) si incontrano e iniziano a scrivere canzoni.
Il progetto diventa compiuto quando arrivano Edo (drums&synth) e Fabio (basso&synth) e nel 2019 iniziano i primi live, in autunno la partecipazione al Rock Contest.
I gusti, i mondi e le influenze dei quattro sono diversi ma O:odal è il riassunto che dà espressione a queste diversità. I testi sono in italiano e l’atmosfera che si crea è un misto tra l’indie e il dream-pop.


You may also like

Pianeta Cielo - Seconda Stagione - Puntata 01
49:07
“Pianeta Cielo”, trasmissione a cura di SPI Cgil Toscana. “Sarà anche più bello il futuro se sarà più giusto e più sicuro”. Vannino Chiti incontra Maura Latini, Amministratrice Delegata Coop Italia, ed Ermete Realacci, Presidente Symbola. Un dialogo aperto sul sistema di valori che tiene unita la nostra comunità. Conduce Raffaele Palumbo.
Musica... da camera - Handshake: Amarsi un po'
3:50
Handshake è un progetto space rock di tre ragazzi già attivi da tempo nella scena fiorentina. Testi in lingua inglese, energia, emozione e psichedelia sono la chiave del progetto. La band vede la sua prima uscita ufficiale al Rock Contest di Controradio nel  2016 raggiungendo il terzo posto. Un EP, l’apertura a The Zen Circus, un minitour a Londra con il passaggio sulla BBC Radio, la colonna sonora per uno short film, tanti singoli con copertine e videoclip curati e stravaganti e il lavoro con il produttore Samuele Cangi al Blue Moon Rec Studio (FI) sono il preludio al primo album "An Ice Cream Man on the Moon" uscito per Urtovox Records nel gennaio 2020 e ascoltabile al link https://orcd.co/anicecreamonthemoon.
“Chet Baker e Firenze – 1956, storia di un amore infinito
26:59
“Chet Baker e Firenze – 1956, storia di un amore infinito”, realizzato e prodotto da Ernesto De Pascale per il Popolo del Blues Il 24 Gennaio 1956 la quiete dei musicofili fiorentini venne interrotta da un evento che avrebbe lasciato il segno nei decenni a venire. Il trombettista Jazz americano Chet Baker si presentò sul palcoscenico della Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini per un concerto che avrebbe aperto a propria insaputa la stagione del jazz contemporaneo, influenzando un’intera scuola di jazzisti locali, imponendo anno dopo anno Firenze sulla mappa della creatività, dell’originalità e dello stile internazionale. Baker, in seguito al calore del pubblico fiorentino, stabilì con la città un formidabile rapporto, proseguito fino alla sua scomparsa prematura avvenuta il 13 maggio 1988.
Page 32 of 438