Stefano Di Nucci esordisce come cantautore nel 2013. Nel 2015 vince le selezioni regionali molisane di Arezzo Wave. Nello stesso anno è tra i selezionati del Rock Contest di Controradio. Nel 2017 vince il Premio Lunezia con il brano “i puntini sulle i”. Nel 2018 esce il suo primo disco dal titolo “Opera Postuma”, con l’etichetta romana Giungla Dischi, prodotto da Daniele Sinigallia e Maurizio Loffredo. Nel 2018 apre i concerti del tour estivo di Fabrizio Moro.

Posted on 30 Aprile 2020

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“Tele e pennelli” di Filippo De Pisis
9:50
Posted on 21 Luglio 2020
“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Tele e pennelli” di Filippo De Pisis (Olio su tela, 1942) Sul piano inclinato del tavolo vediamo una pipa da fumo, pennelli in un barattolo, libri accostati in fila, una bottiglia di vetro, la tavolozza da pittore, il retro di una tela. Gli oggetti sembrano toccarsi l’uno con l’altro, in un gioco di relazioni consequenziali, che raccontano il quotidiano lavoro nello studio, il gioco illusorio della pittura, la geografia di interessi letterari, poetici, scientifici, di riflessione rallentata e di furor nell’esecuzione. In questo dipinto di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Brugherio, 1956) tutto rinvia al mestiere del pittore, alla vita dell’artista. I pennelli appena usati sono stati riposti nel barattolo. La pipa è appoggiata sul piano e potrebbe essere ancora calda. Ricorda come l’attività dello scrittore-pittore necessiti di pause, di istanti di contemplazione nel vuoto, di distrazione per recuperare energia e qualche immagine inattesa. I volumi accostati uno all’altro stanno, invece, a significare letteratura e poesia, tragedie antiche e romanzi moderni. Anche nel nostro quadro ritorna la bottiglia, sicuramente di vino, perché senza il liquido dionisiaco non c’è mania, sacro furore. Vi si legge un’allusione alla vita bohémienne di cui l’artista amava circondarsi e agli incontri-scontri amorosi, vitali per il nostro candido reazionario. Non manca neppure la tavolozza, sporca dei colori, pasticciati, confusi, come sono confuse le sensazioni quando la sensualità prevale sull’intelligenza delle cose. La sigla VR indica l’esatto luogo e il tempo dell’esecuzione: siamo a Milano, in via Rugabella. Tra le costole dei libri e la punta dei pennelli s’incunea una tela. Presentata al rovescio. Si vede il telaio, la sua costruzione. Il tessuto inchiodato al lato del legno. Quella tela rovesciata, quadro nel quadro, mostra l’altra faccia della medaglia e ci svela il mistero e il piacere della pittura, l’illusione dell’immagine dipinta. Il linguaggio figurativo non è riproduzione della realtà, imitazione, ma è gioco della mente e avventura dei sensi. Tecnicamente un teatrino in cui l’artista dispone i suoi oggetti emblematici, le immagini delle cose che lo eccitano e rappresentano, l’orizzonte esterno e quello intimo, chiavi di accesso all’inconscio. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Thanks God is friday con Carlo Sorrentino
11:02
Posted on 21 Maggio 2021
La settimana politica e i principali fatti di attualità commentati dal docente Unifi.
Musica… da camera – Diana Winter: Talkin’ Bout A Revolution (Tracy Chapman cover)
2:38
Posted on 5 Maggio 2020
Cantante e chitarrista fingerstyle, due album all'attivo, collabora con Giorgia dal 2008. Attenta a promuovere progetti musicali a favore di iniziative educative e sociali, negli anni ha lavorato live e in studio con artisti tra cui: Toots Thielemans, Level 42, Noemi. www.dianawintermusic.com
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