The Swimmers sono una rock band nata nel 2005 composta da istrutturi di nuoto, allenatori di nuoto e nuotatori master. Suona nelle piscine durante meeting sportivi, ma anche in locali tradizionali. Fa cover o mashup di pietre miliari del rock e pop. “no research, no innovation, no fantasy, lot of fun”.
Nelle loro fila milita Stefano “Trevis” Luporini, da sempre in Controradio e da sempre Master Of Ceremonies del Rock Contest!

Posted on 7 Maggio 2020

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Posted on 10 Luglio 2020
Torna Casa Morozzi, il format che ha tenuto compagnia ai nostri ascoltatori durante il lockdown, ma questa volta dal vivo. Al Pomario del Castello dell'Acciaiolo a Scandicci, il 14, il 19 e il 27 luglio alle ore 21:00. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Le Copertine Facebook di Controradio – Bue 2530
3:30
Posted on 31 Gennaio 2021
"Le copertine d'autore Facebook di Controradio" - Intervista a Bue 2530 #Controradio, "Le copertine d'autore Facebook di Controradio" - Intervista a Bue 2530. Nei mesi scorsi, ogni settimana, le copertine della pagina Facebook di Controradio, sono state curate da un artista, un designer, un graphic novelist o uno street artist. Le copertine originali verranno stampate in tiratura limitata e messi all’asta per finanziare Controradio. LEGGI ARTICOLO: https://www.controradio.it/le-copertine-facebook-di-controradio/
“L’Attesa o Susanna” di Arturo Martini
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Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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