“L’ora d’aria in un minuto” con Andrea Muzzi
Puntata del 9 maggio 2020

Posted on 20 Luglio 2020

You may also like

Washita – Protagonista
3:09
Posted on 8 Dicembre 2020
Tra i 30 selezionati della Computer Age Edition i Washita con il brano "Protagonista".
PRO.GE.A.S. – Open day a Controradio
Posted on 9 Luglio 2022
Corso di Laurea in PRO.GE.A.S. - Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell’Arte e dello Spettacolo. La presentazione su Controradio con: Maurizio Agamennone, presidente del Corso, e i docenti Marco Mangani, Claudio Becagli, Teresa Megale, Francesca Simoncini, Gabriele Fattorini e Monica Pacini. Conduce Raffaele Palumbo.
‘Città Grande, voci e storie dall’area metropolitana fiorentina’.
16:16
Posted on 14 Aprile 2022
'Città Grande, voci e storie dall'area metropolitana fiorentina'. Ospiti il sindaco di Scandicci Sandro Fallani. In studio con Chiara Brilli, il direttore editoriale Fabrizio Morviducci. Focus sui principali temi infrastrutturali sul territorio. Mandate i vostri messaggi al 3428104111
Architects & the City del 21 aprile 2022
26:13
Posted on 21 Aprile 2022
Che vinca il migliore! Approfondimento sui concorsi.
“Digital Soul” del 11 febbraio 2021
17:21
Posted on 11 Febbraio 2021
DIGITAL SOUL. La nuova veste della trasmissione realizzato con la Nana bianca sulla cultura digitale. Cambia il formato e l'ora della messa in onda. In questa puntata si parla di TikTok e Parental Control.
Il Signor Rossi del 6 maggio 2021
24:45
Posted on 6 Maggio 2021
La politica, le idee, i bisogni delle persone.
Stream now
3:42:52
Posted on 7 Settembre 2020
“Plurimo n 7”, di Emilio Vedova
7:54
Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti “Plurimo n.7”, di Emilio Vedova. (olio su legno, 1966) Plurimo è un perfetto esempio dell’arte del maestro veneziano, un’opera aperta come si dovrebbe dire, in cui l’immagine nasce non più per necessità figurative tradizionali o astratte, ma come esito di una vera e propria lotta tra l’artista e il mondo, tra l’artista e la storia. All’inizio degli anni Sessanta, cioè al tempo dell’esecuzione dell’opera Plurimo n.7, Vedova compie una svolta assai importante e clamorosa: si libera del piano bidimensionale della tela per aggiungere alla superficie dipinta una realtà tridimensionale. Anziché aggredire tele di vaste dimensioni, combina superfici diverse riunendole con delle cerniere per continuare a lavorare poi su questi moduli con altri gesti pittorici, accumulazioni e sovrapposizioni di segni e colori. I quadri diventano strutture architettonicamente poggiate a terra come una quinta o una paratia, la pittura occupa uno spazio fisico, s’interroga sulla tridimensionalità come capitava di fare alla scultura del suo tempo, senza mai approdare ad essa. Plurimo n. 7, è struttura articolata e complessa. Un quadro da parate che potrebbe però ricordare un retable, con le sue ante che si possono aprire e chiudere, con un evidente riferimento a una apertura verso altri mondi e altre prospettive. Un’opera dunque aggirabile in parte e in parte attraversabile con lo sguardo, adatta ad essere vista da molteplici punti di vista (plurimi appunto). Siamo nel pieno di una “opera aperta”, come quella teorizzata sapientemente da Umberto Eco negli stessi anni. Nel caso di Plurimo .n7 la cerniera ha un valore di articolazione, d’implicito movimento. In pratica l’artista lascia allo spettatore la possibilità (poi ovviamente vietata al museo) di agire sull’opera, aprendo o chiudendo, muovendo le ante, variando, però, entro traiettorie predefinite l’immagine del dipinto, per rendere possibile ad ogni intervento e ad ogni variazione la scoperta di ulteriore approfondimento della pittura stessa. Come scrive Luca Pietro Nicoletti, nel catalogo che accompagnava la mostra organizzata nel 2018 al Museo Novecento, Vedova in quel genere di opere rispolverava “un’antica dinamica futurista e certi modi della stessa scultura futurista, riccamente colorata” in modo da creare un «appuntamento di segnaletiche allarmistiche”. Con questo sistema, o meglio, marchingegno, Vedova dava delle possibili alternative; un’apertura esperienziale che però come precisava “ io precondiziono, d’accordo, ma delle quali non impongo né il tempo né lo spazio». Siamo in un nuovo mondo, rispetto a quello testimoniato dall’arte dei primi cinquant’anni del secolo, un mondo però già antico di oltre mezzo secolo. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Controradio notizie 10.25
2:26
Posted on 14 Marzo 2022
Controradio notizie 10.25
30 minuti con  Chiara Brilli
19:41
Posted on 25 Novembre 2020
Page 93 of 132
0
Would love your thoughts, please comment.x