Simone Mangani, Ass. alla Cultura del Comune di Prato – “World cafè con le associazioni” c/o Officina Giovani 6/12/2017


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“L'Attesa o Susanna” di Arturo Martini
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L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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Manifestazione davanti la Prefettura di Firenze con Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per denunciare lo stato di grave crisi del settore e per chiedere ammortizzatori, apertura delle sale in sicurezza e un rilancio del comparto
Firenze, 23 maggio 2022   'Infiorata per Savonarola'
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Il 23 maggio 1498 Fra' Girolamo Savonarola, priore del convento di San Marco, fu impiccato e arso in Piazza della Signoria, in questa occasione il Comune di Firenze celebra solennemente questa ricorrenza con una cerimonia prevede il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che parte da Piazzetta di Parte Guelfa, per arrivare in piazza della Signoria dove vengono sparsi petali di rose sulla lapide posta nel punto esatto in cui Savonarola fu impiccato e arso. L’Infiorata prende origine dalla spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte di Savonarola, coperto di fiori il luogo del supplizio.
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