Quinto appuntamento con OpenFactories, gli spettacoli live proposti da Recò Festival in esclusive location del comparto tessile pratese! Don Karate live, il progetto musicale dell’eclettico batterista Stefano Tamborrino, tra jazz, hip hop e rnb. Con lui, al Lanificio Fratelli Balli, Pasquale Mirra al vibrafono e Francesco Ponticelli al contrabbasso.

Posted on 11 Dicembre 2020

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Contemporaneamente. Le parole di Dante
Posted on 15 Settembre 2021
In occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante, la Regione Toscana e il Comune di Poppi, l’Associazione Culturale La Nottola di Minerva e Giunti Editore presentano la rassegna: Contemporaneamente le parole di Dante Performance Letteraria e sonora Intervengono i Poeti: Giuseppe Conte, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Rosaria Lo Russo, Denata Ndreca e Davide Rondoni. Incursioni sonore a cura della Compagnia Ball Percussion. Letture delle parole chiave e modi di dire Danteschi di Federica Miniati e Francesco Gori. Modera Raffaele Palumbo
“L’Attesa o Susanna” di Arturo Martini
5:58
Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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