“Un albero, una ciaccona” con Stefano Mancuso e Mario Brunello. Parallelismi e proporzione in natura e in Bach, il dialogo-concerto tra il neurobiologo delle piante Stefano Mancuso e il violoncellista Mario Brunello.
Radio, dirette web ed eventi dal vivo: molte piattaforme per un unico grande festival!

Posted on 7 Novembre 2020

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PRATO AL FUTURO – WORKSHOP CON I TECNICI seconda parte
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Posted on 30 Settembre 2017
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La Firenze di Dolce & Gabbana rinata o usata?
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Posted on 3 Settembre 2020
Firenze rinata oppure usata? E' la domanda che ci poniamo puntualmente  ad ogni evento che vede la presenza in città di grossi nomi della moda o dell'industria che utilizzano un pezzo di città come - per usare il loro linguaggio - location per i loro eventi. I sostenitori di queste iniziative sono spesso istituzionali o appartenenti a categorie che sperano di trarre dall'evento un beneficio diretto. I detrattori sono invece intellettuali o politici o soggetti - per usare il loro linguaggio - della società civile che accusano le istituzioni di svendere la città.  Se fossi il Sindaco devo ammettere che avrei anche io la preoccupazione di tenere sempre la città sul palcoscenico mondiale, di darle lustro, visibilità, di raccontarla come una città aperta agli investimenti ed agli eventi, anche mondani.  C'è una cosa importante che va ricordata: ci sono centinaia di fiorentini che in questi giorni di eventi D&G sono tornati a lavorare di nuovo per la prima volta da mesi. Catering, allestimenti, trasporti, servizi, etc. etc. Va poi sottolineato il fatto che questi eventi hanno significato tanto il comparto moda e artigianato - importantissimi per la nostra città, ben più del famoso turismo. Comparto drammaticamente fermo da mesi che si è ritrovato ad avere uno spot da 5 milioni pagato da un privato. Va bene. D'altra parte, le ragioni dei detrattori sono comprensibili. Perché? Forse perché se gli eventi D&G di questi giorni si fossero svolti durante i mitici anni '80, la città se ne sarebbe accorta e non avrebbe vissuto questi giorni con un profondo sentimento di esclusione. Le feste, per capirci (Covid permettendo) si sarebbero svolte in piazza. L'impressione che se ne trae - legittima e discutibile allo stesso tempo - è che spesso la città venga usata come un grade set, un palcoscenico per qualcuno che in fondo, alla città - fatti salvi i giorni dell'evento - lascia poco o niente. Sia in termini economici che di ricadute sulle attività produttive della città stessa. Alla fine sembra che al banchetto del grande evento apparecchiato dalla discutibilissima nobiltà fiorentina, noi, il popolo, se ne rimanga sempre esclusi.  In ogni caso, fino al prossimo evento, il dibattito resta aperto. r.p. P.S. A proposito di esclusione, l'idea di escludere la stampa locale dalle conferenze stampa non è stata proprio geniale - ma è noto che su questo versante D&G non hanno mai brillato. Sentiamo le voci raccolte da Monica Pelliccia
La Collezione Roberto Casamonti – Speciale di Controradio
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Posted on 11 Maggio 2022
"Tutte le volte che compro un quadro m'innamoro. Mio padre acquistò il primo nel 1950 e da allora non ho mai smesso di ricercare la bellezza nell'arte. Con questa collezione ho piacere di fare vedere le opere che ho raccolto, scelto, voluto e amato in tutta la mia vita". Intervista di Chiara Brilli a Roberto Casamonti sulla sua collezione privata aperta per la prima volta al pubblico nel 2018 ospitata al Piano Nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, opera architettonica cinquecentesca di Baccio d’Agnolo. La Collezione Roberto Casamonti "Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo da Boetti a Schifano Da Miró a Basquiat" si qualifica come una delle maggiori raccolte d'arte moderna e contemporanea aperta al pubblico in Italia.
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