Cultura: il Museo del Tessuto di Prato e il Museo della Carta di Pescia”. Con Filippo Guarini, Direttore del Museo del Tessuto, e Massimiliano Bini, Direttore Associazione Museo della carta di Pescia Onlus. Conduce Raffaele Palumbo.


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Dove va Mps?
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Dove va Mps? L'appello di Fisac CGIL e CGIL Toscana: "La banca è un asset strategico per il paese: no a spezzatini e dismissioni affrettate. Lo Stato come proprietario della banca sia garante del piano di rilancio". Fisac CGIL e CGIL Toscana lanciano l'allarme sul futuro del Monte dei Paschi di Siena. Speciale a cura di Controradio sul convegno "Dove va MPS?" di mercoledì 7 ottobre 2020.
Firenze, 23 maggio 2022   'Infiorata per Savonarola'
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Il 23 maggio 1498 Fra' Girolamo Savonarola, priore del convento di San Marco, fu impiccato e arso in Piazza della Signoria, in questa occasione il Comune di Firenze celebra solennemente questa ricorrenza con una cerimonia prevede il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che parte da Piazzetta di Parte Guelfa, per arrivare in piazza della Signoria dove vengono sparsi petali di rose sulla lapide posta nel punto esatto in cui Savonarola fu impiccato e arso. L’Infiorata prende origine dalla spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte di Savonarola, coperto di fiori il luogo del supplizio.
"Tele e pennelli" di Filippo De Pisis
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“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Tele e pennelli” di Filippo De Pisis (Olio su tela, 1942) Sul piano inclinato del tavolo vediamo una pipa da fumo, pennelli in un barattolo, libri accostati in fila, una bottiglia di vetro, la tavolozza da pittore, il retro di una tela. Gli oggetti sembrano toccarsi l’uno con l’altro, in un gioco di relazioni consequenziali, che raccontano il quotidiano lavoro nello studio, il gioco illusorio della pittura, la geografia di interessi letterari, poetici, scientifici, di riflessione rallentata e di furor nell’esecuzione. In questo dipinto di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Brugherio, 1956) tutto rinvia al mestiere del pittore, alla vita dell’artista. I pennelli appena usati sono stati riposti nel barattolo. La pipa è appoggiata sul piano e potrebbe essere ancora calda. Ricorda come l’attività dello scrittore-pittore necessiti di pause, di istanti di contemplazione nel vuoto, di distrazione per recuperare energia e qualche immagine inattesa. I volumi accostati uno all’altro stanno, invece, a significare letteratura e poesia, tragedie antiche e romanzi moderni. Anche nel nostro quadro ritorna la bottiglia, sicuramente di vino, perché senza il liquido dionisiaco non c’è mania, sacro furore. Vi si legge un’allusione alla vita bohémienne di cui l’artista amava circondarsi e agli incontri-scontri amorosi, vitali per il nostro candido reazionario. Non manca neppure la tavolozza, sporca dei colori, pasticciati, confusi, come sono confuse le sensazioni quando la sensualità prevale sull’intelligenza delle cose. La sigla VR indica l’esatto luogo e il tempo dell’esecuzione: siamo a Milano, in via Rugabella. Tra le costole dei libri e la punta dei pennelli s’incunea una tela. Presentata al rovescio. Si vede il telaio, la sua costruzione. Il tessuto inchiodato al lato del legno. Quella tela rovesciata, quadro nel quadro, mostra l’altra faccia della medaglia e ci svela il mistero e il piacere della pittura, l’illusione dell’immagine dipinta. Il linguaggio figurativo non è riproduzione della realtà, imitazione, ma è gioco della mente e avventura dei sensi. Tecnicamente un teatrino in cui l’artista dispone i suoi oggetti emblematici, le immagini delle cose che lo eccitano e rappresentano, l’orizzonte esterno e quello intimo, chiavi di accesso all’inconscio. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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