SOFFRIGGO PER TE, PENSIERI E PAROLE IN FRICASSEA:
E’ LA TRASMISSIONE DI FABIO PICCHI E RAFFAELE PALUMBO IN ONDA IL
MARTEDÌ ALLE 9.05 SU CONTRORADIO ED IN VIDEO CON EDO SU
FACEBOOK, YOUTUBE E CONTRORADIO.IT OSPITE DELLA PROSSIMA PUNTATA, MARTEDI 29, FIORELLA MANNOIA,
A SEGUIRE MASSIMO RECALCATI, CLAUDIA "ELASTI" DE LILLO, STEFANO
BARTEZZAGHI.


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"Tele e pennelli" di Filippo De Pisis
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“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Tele e pennelli” di Filippo De Pisis (Olio su tela, 1942) Sul piano inclinato del tavolo vediamo una pipa da fumo, pennelli in un barattolo, libri accostati in fila, una bottiglia di vetro, la tavolozza da pittore, il retro di una tela. Gli oggetti sembrano toccarsi l’uno con l’altro, in un gioco di relazioni consequenziali, che raccontano il quotidiano lavoro nello studio, il gioco illusorio della pittura, la geografia di interessi letterari, poetici, scientifici, di riflessione rallentata e di furor nell’esecuzione. In questo dipinto di Filippo de Pisis (Ferrara, 1896 – Brugherio, 1956) tutto rinvia al mestiere del pittore, alla vita dell’artista. I pennelli appena usati sono stati riposti nel barattolo. La pipa è appoggiata sul piano e potrebbe essere ancora calda. Ricorda come l’attività dello scrittore-pittore necessiti di pause, di istanti di contemplazione nel vuoto, di distrazione per recuperare energia e qualche immagine inattesa. I volumi accostati uno all’altro stanno, invece, a significare letteratura e poesia, tragedie antiche e romanzi moderni. Anche nel nostro quadro ritorna la bottiglia, sicuramente di vino, perché senza il liquido dionisiaco non c’è mania, sacro furore. Vi si legge un’allusione alla vita bohémienne di cui l’artista amava circondarsi e agli incontri-scontri amorosi, vitali per il nostro candido reazionario. Non manca neppure la tavolozza, sporca dei colori, pasticciati, confusi, come sono confuse le sensazioni quando la sensualità prevale sull’intelligenza delle cose. La sigla VR indica l’esatto luogo e il tempo dell’esecuzione: siamo a Milano, in via Rugabella. Tra le costole dei libri e la punta dei pennelli s’incunea una tela. Presentata al rovescio. Si vede il telaio, la sua costruzione. Il tessuto inchiodato al lato del legno. Quella tela rovesciata, quadro nel quadro, mostra l’altra faccia della medaglia e ci svela il mistero e il piacere della pittura, l’illusione dell’immagine dipinta. Il linguaggio figurativo non è riproduzione della realtà, imitazione, ma è gioco della mente e avventura dei sensi. Tecnicamente un teatrino in cui l’artista dispone i suoi oggetti emblematici, le immagini delle cose che lo eccitano e rappresentano, l’orizzonte esterno e quello intimo, chiavi di accesso all’inconscio. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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Questa mattina lo sgombero di una palazzina in Viale Corsica ha visto la protesta di uno degli occupanti sul tetto dello stabile e il corteo di un centinaio di manifestanti. Alle 9,30 questa mattina la polizia di Firenze, assieme ai Vigili del Fuoco ha provveduto a sgomberare un edificio occupato dal novembre 2012, da esponenti legati all’area anarchica, in Viale Corsica, 81. Al suo interno, al momento dello sgombero, vi erano alcune persone che sono state fatte uscire. Una di queste però si è messa sul tetto senza l’intenzione di scendere. Il dialogo con la polizia non ha convinto il manifestante, deciso a rimanere al suo posto.
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