Ospite lo storico dll’arte Sefy Hendler. Tutti i martedì alle 09:05 sulle frequenze di Controradio e in video sui nostri Social. Fabio Picchi intervista personaggi della
cultura, delle arti, dell’accademia, del mondo contadino partendo sempre dal loro rapporto con il cibo, per tentare di
mettere insieme sguardi nuovi sulla contemporaneità.


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“L'Attesa o Susanna” di Arturo Martini
5:58
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Pisa: il teatro e la citta'.
7:39
Pisa: il teatro e la citta'.Cento giovani attori reciteranno testi legati ai temi dell’enciclica “Laudato si’”, da Gramsci a Elio e le Storie Tese. Si chiamerà “La grande invasione”. Un evento che, in epoca di COVID-19, sperimenterà una modalità altra di relazione attore-pubblico-spazio, rivendicando l’essenzialità del teatro anche fuori dalle sale. Domenica 18 ottobre, dalle 9.30 alle 19.00, cento giovani attori dei principali laboratori cittadini (Teatro Verdi, Scuola Normale, Arsenale Delle Apparizioni, La Ribalta Teatro e Nosodi), si esibiranno in decine di performance “di strada” consecutive lungo l’intero asse est-ovest di Pisa, da Cisanello a Porta a Mare. Parla Franco Farina, drammaturgo, docente di Scrittura per la Scena all'Università di Pisa e giornalista, storico formatore del teatro di Pisa.
Ennio Cavalli in "Succede tutto a maggio" - Quanta poesia? Omaggio ad Alda Merini
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Ennio Cavalli, dal suo ultimo libro “Se ero più alto facevo il poeta” (La nave di Teseo) dal titolo “Succede tutto a maggio”. Cavalli È un noto poeta e narratore, vincitore di numerosi importanti premi nazionali, tra i quali il Campiello – Giuria di Letterati e il Viareggio Poesia. È presente nelle principali antologie di poeti, tra cui Poesia italiana oggi (1981) e Poesia italiana del Novecento (1990).
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