Si chiama “Forse mio padre” (Giuntina), l’ultimo sconvolgente libro della scrittrice e drammaturga, autrice tra gli altri de “L’Acrobata”. Una storia privata che diventa una grande universale riflessione sulla memoria. “Del resto quando la memoria non c’è, non basta o resta muta, dobbiamo costruircene una nostra. Dobbiamo avere fede nella fantasia”.


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"Tutte le volte che compro un quadro m'innamoro. Mio padre acquistò il primo nel 1950 e da allora non ho mai smesso di ricercare la bellezza nell'arte. Con questa collezione ho piacere di fare vedere le opere che ho raccolto, scelto, voluto e amato in tutta la mia vita". Intervista di Chiara Brilli a Roberto Casamonti sulla sua collezione privata aperta per la prima volta al pubblico nel 2018 ospitata al Piano Nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, opera architettonica cinquecentesca di Baccio d’Agnolo. La Collezione Roberto Casamonti "Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo da Boetti a Schifano Da Miró a Basquiat" si qualifica come una delle maggiori raccolte d'arte moderna e contemporanea aperta al pubblico in Italia.
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