A Scandicci dal prossimo anno scolastico tutte le scuole d’infanzia saranno aperte 10 ore al giorno, conservizio garantito fino al 15 luglio. Bambine e bambini in una scuola d’infanzia. Il Sindaco: “Offerta unica in Italia per i 3- 6 anni, già finanziamo per le famiglie anche i centri estivi. Diamo concretezza alla Città dei Ragazzi, attuiamo unariorganizzazione del sistema educativo e scolastico che ha a modello la continuità 1-6 anni e obiettivo i percorsi 0-14”.
Nel frattempo fa discutere la chiusura – tra quattro anni – della scuola Makarenco. Mentre stamattina alle 10:45 Autostrade dà il via ai lavori per il giardino pensile sulla galleria artificiale di Casellina e per i nuovi impianti sportivi.


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"Durante la giornata ho venduto solo un abito", i commerci di Via Gioberti dopo la riapertura
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Rita Dalu, commerciante ha venduto solo un vestito ieri, prima giornata di apertura dopo il ritorno in zona arancione. "Aspettavamo molto la riapertura ma il maltempo non è stato di aiuto: come si dice agli zoppi grucciate", commenta Danilo Bencistà, presidente dell'associazione Le Cento Botteghe di Via Gioberti e proprietario di un negozio di fotografia. Le voci dei commerci di Via Gioberti all'indomani del passaggio in zona arancione
"Plurimo n 7", di Emilio Vedova
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L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti “Plurimo n.7”, di Emilio Vedova. (olio su legno, 1966) Plurimo è un perfetto esempio dell’arte del maestro veneziano, un’opera aperta come si dovrebbe dire, in cui l’immagine nasce non più per necessità figurative tradizionali o astratte, ma come esito di una vera e propria lotta tra l’artista e il mondo, tra l’artista e la storia. All’inizio degli anni Sessanta, cioè al tempo dell’esecuzione dell’opera Plurimo n.7, Vedova compie una svolta assai importante e clamorosa: si libera del piano bidimensionale della tela per aggiungere alla superficie dipinta una realtà tridimensionale. Anziché aggredire tele di vaste dimensioni, combina superfici diverse riunendole con delle cerniere per continuare a lavorare poi su questi moduli con altri gesti pittorici, accumulazioni e sovrapposizioni di segni e colori. I quadri diventano strutture architettonicamente poggiate a terra come una quinta o una paratia, la pittura occupa uno spazio fisico, s’interroga sulla tridimensionalità come capitava di fare alla scultura del suo tempo, senza mai approdare ad essa. Plurimo n. 7, è struttura articolata e complessa. Un quadro da parate che potrebbe però ricordare un retable, con le sue ante che si possono aprire e chiudere, con un evidente riferimento a una apertura verso altri mondi e altre prospettive. Un’opera dunque aggirabile in parte e in parte attraversabile con lo sguardo, adatta ad essere vista da molteplici punti di vista (plurimi appunto). Siamo nel pieno di una “opera aperta”, come quella teorizzata sapientemente da Umberto Eco negli stessi anni. Nel caso di Plurimo .n7 la cerniera ha un valore di articolazione, d’implicito movimento. In pratica l’artista lascia allo spettatore la possibilità (poi ovviamente vietata al museo) di agire sull’opera, aprendo o chiudendo, muovendo le ante, variando, però, entro traiettorie predefinite l’immagine del dipinto, per rendere possibile ad ogni intervento e ad ogni variazione la scoperta di ulteriore approfondimento della pittura stessa. Come scrive Luca Pietro Nicoletti, nel catalogo che accompagnava la mostra organizzata nel 2018 al Museo Novecento, Vedova in quel genere di opere rispolverava “un’antica dinamica futurista e certi modi della stessa scultura futurista, riccamente colorata” in modo da creare un «appuntamento di segnaletiche allarmistiche”. Con questo sistema, o meglio, marchingegno, Vedova dava delle possibili alternative; un’apertura esperienziale che però come precisava “ io precondiziono, d’accordo, ma delle quali non impongo né il tempo né lo spazio». Siamo in un nuovo mondo, rispetto a quello testimoniato dall’arte dei primi cinquant’anni del secolo, un mondo però già antico di oltre mezzo secolo. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
Controradio notizie 10.25
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