Polimoda ha un nuovo direttore: è Massimiliano Giornetti, già presente nello staff della Scuola dal luglio 2019 nel ruolo di Head of Design Department.


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Musica... da camera - Francesco Bottai: Gli Artisti
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Francesco Bottai nasce a Pisa il 7/1/77, è un cantautore e un attore di teatro. Nel 2005 fonda, insieme a Tommaso Novi, “I Gatti Mézzi” progetto con il quale incide 6 dischi vendendone oltre 50.000 copie. Intorno a 700 i concerti fatti (tour in Canada, Francia e Belgio), vince vari premi come il Premio Ciampi, Premio della Satira, Premio Barezzi e arriva in finale al Premio Tenco. Svariate le collaborazioni: Stefano Bollani, Dario Brunori, Bobo Rondelli, Paolo Migone, Petra Magoni, Dario Fo, Ascanio Celestini, Andrea Kaemmerle, Gianmaria Testa, Bandabardò, The Zen Circus, Alessandro Fiori, Nico Gori, Beppe Scardino, Mirko Guerrini, Tony Cattano, Francesco Carmignani e altri… Nel Maggio 2017 esce “Vite Semiserie”, per l’etichetta Labella e è il suo primo disco solista. Nel 2018, sempre per l’etichetta Labella esce in singolo “Passo dopo. nel 2019 esce “Assolo” per Mds editore, è il suo primo libro.
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MANIFESTO 111 - FABIANA ANNA Il Manifesto 111 nasce a Firenze all’inizio del 2020 grazie all’incontro di numerosi cittadini che, partendo dalle loro esperienze dirette sulle pratiche del gesto e la relazione con il territorio, hanno riflettuto sui temi “dell’operare in vita” e sulle risposte che la politica potrebbe individuare per la costruzione della “città che viene”. I cittadini si sono incontrati spontaneamente, stimolati dalla richiesta di Virgilio Sieni e grazie alla collaborazione di Giulia Mureddu, Delfina Stella e di tutti gli operatori dell’Accademia sull’arte del gesto.
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“Chet Baker e Firenze – 1956, storia di un amore infinito”, realizzato e prodotto da Ernesto De Pascale per il Popolo del Blues Il 24 Gennaio 1956 la quiete dei musicofili fiorentini venne interrotta da un evento che avrebbe lasciato il segno nei decenni a venire. Il trombettista Jazz americano Chet Baker si presentò sul palcoscenico della Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini per un concerto che avrebbe aperto a propria insaputa la stagione del jazz contemporaneo, influenzando un’intera scuola di jazzisti locali, imponendo anno dopo anno Firenze sulla mappa della creatività, dell’originalità e dello stile internazionale. Baker, in seguito al calore del pubblico fiorentino, stabilì con la città un formidabile rapporto, proseguito fino alla sua scomparsa prematura avvenuta il 13 maggio 1988.
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