Prima puntata di un ciclo di tre trasmissioni settimanali condotte da Chiara Brilli e dedicate all’edizione 2020 di #TuttoMeritoMio, il progetto di Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo a sostegno dei percorsi di studio dei giovani toscani che potranno presentare domanda entro l’8 giugno. https://www.tuttomeritomio.it/

Posted on 18 Maggio 2020

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Firenze, sgombero palazzina in Viale Corsica 1
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Posted on 15 Marzo 2022
Questa mattina lo sgombero di una palazzina in Viale Corsica ha visto la protesta di uno degli occupanti sul tetto dello stabile e il corteo di un centinaio di manifestanti. Alle 9,30 questa mattina la polizia di Firenze, assieme ai Vigili del Fuoco ha provveduto a sgomberare un edificio occupato dal novembre 2012, da esponenti legati all’area anarchica, in Viale Corsica, 81. Al suo interno, al momento dello sgombero, vi erano alcune persone che sono state fatte uscire. Una di queste però si è messa sul tetto senza l’intenzione di scendere. Il dialogo con la polizia non ha convinto il manifestante, deciso a rimanere al suo posto.
“L’Attesa o Susanna” di Arturo Martini
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Posted on 21 Luglio 2020
L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti. “Arturo Martini, L’Attesa o Susanna” (Pietra del Finale 1935 ca.) Una giovane, completamente nuda, dirige lo sguardo lontano da sé. La testa è leggermente reclinata all’indietro. Sta guardano in aria, verso un orizzonte distante. Cosa osserva? Cosa aspetta questa donna, dalla fisicità ancora acerba e dalla posa monumentale? Ha forse avvertito un suono nel cielo, magari presagisce l’arrivo di un messaggero, il transitare di un segno luminoso, l’accendersi del manto stellato? Lo sguardo è concentrato. La giovane donna sta contemplando. È immagine stessa della contemplazione femminile. Con lei guardiamo oltre noi stessi, verso qualcosa che colma di stupore, meraviglia, incanto. Intorno e dentro di lei c’è molto silenzio. Quell’inclinazione della testa, in effetti, può far pensare che la ragazza stia riflettendo su qualcosa che sorge nel proprio intimo. Sensazioni che provocano un certo sottile turbamento. O diversamente è solo un ricordo che torna a farsi nitido adesso, nell’attimo della sospensione dello sguardo, come quando restiamo, instupiditi, in attesa. La giovane contempla, medita, scorge, presagisce. Nulla ci distrae dal suo stato d’animo. L’opera di Arturo Martini (Treviso, 1889 – Milano, 1947) colpisce per le sue fattezze quasi primitive, ma allo stesso tempo accarezza l’animo con una dolcezza infinita, in perfetta sincronia con il suo titolo, L’attesa o Susanna, ovvero giglio, simbolo di purezza. Nel racconto biblico, Susanna infatti non cede alla violenza di due giudici anziani, due guardoni, che Daniele, il profeta, riesce a smascherare. Susanna spoglia la menzogna, vince il bruto desiderio perché è forte e salda nella sua nudità e purezza. Immobile, ma attraversata da una luminosa silente vitalità, Susanna è in unione con l’infinito e l’universale. L’universale che per Martini “è qualche cosa che sta fuori dalla volontà, dalla ragione e soprattutto dal contegno; è una specie di inettitudine simile a quella dell’albero, che nel nascere, nel crescere è sempre perfetto”. Diremmo perfetto come l’opera d’arte. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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