Webinar di restituzione e confronto sul progetto Pit Stop. Quale futuro si prospetta per chi vive la notte? Una riflessione e confronto sull’impatto del covid 19 sugli aspetti sociali, economici e culturali del mondo della notte. Mercoledì 27 maggio dalle 10.30 alle 13, in diretta sui canali social della Cooperativa Cat e di Controradio.

Posted on 27 Maggio 2020

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Perché scegliere il francese all’ Institut français di Firenze
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Da Febbraio 2022 i nuovi corsi di lingua francese all' Institut français di Firenze https://www.institutfrancais.it/firenze#/ [email protected] T 055 2718823 Riprese video #MatteoDmiProduction
Architects and the City del 10 giugno 2021
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Il Palazzo dei sestesi
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Posted on 16 Marzo 2021
“…aneddoti, storie e vere e proprie perle di ricerca archivistica….” così presenta il volume Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, sottolineando il grande lavoro, svolto con passione, dalle autrici, le giornaliste Elena Andreini e Sandra Nistri. E’ un libro dedicato a Sesto, ai sestesi, a 150 anni di storia che vedono protagonista il Palazzo che si affaccia sulla piazza comunale. Il libro è stato edito da Apice libri con il patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino .
Pianeta Cielo – Prima Stagione – Puntata 1
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Posted on 30 Settembre 2020
“Pianeta Cielo”, una trasmissione radiofonica e in video-streaming a cura di SPI CGIL Toscana. In ogni puntata Vannino Chiti incontra i suoi ospiti per parlare del sistema di valori che tiene unita la nostra comunità. Conduce Raffaele Palumbo. Nella prima puntata di lunedì 28 settembre alle 11:00 ospite Izzeddin Elzir, Imam di Firenze, in video sulle pagine Facebook di SPI CGIL Toscana e di Controradio, su controradio.it e il canale YouTube Controradio Crossmedia.
“San Francesco predica agli uccelli”, di Filippo de Pisis
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Posted on 21 Luglio 2020
“L’arte alla radio, con il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti.“San Francesco predica agli uccelli”, Filippo de Pisis (olio su tela, 1931 ca.) Filippo De Pisis vuol vivere una vita frenetica, nervosa, di intellettuale a 360 gradi, dedita tanto all’arte e alla poesia quanto all’eros e al sesso. Tutti questi livelli si intrecciano e rifioriscono nella sua pittura, che nello stile risente della sua ipersensibilità e tensione nervosa, seppur controllata, in una distaccata aristocratica relazione con la realtà. I suoi dipinti infatti hanno l’aspetto di allegorie. Gli oggetti e le figure in essi rappresentati, dall’espressa funzione simbolica, vanno interpretati, per assonanze fonetiche e mnemoniche, come messaggeri e chiavi di accesso alla biografia esistenziale e sentimentale dell’artista, la cui vita interiore fu terreno di conflitti e battaglie con il mondo circostante, luogo ben difeso dove coltivare le proprie passioni e i propri desideri. Letterato raffinato, bulimico lettore, De Pisis passa velocemente, e con un dispendio fisico oltre che cerebrale, dallo scrivere al dipingere, dal pensare filosoficamente al sentire la realtà come pittore più sensuale che mentale. L’artista ritrova la realtà nella materialità di colore e segno, nel consumarsi dell’immaginazione dipingendo; qui si incontrano il calore e il respiro della vita, l’erotismo e l’edonismo, il sesso e la carne, gli odori e i sapori. Il San Francesco è un quadro da meditazione, da guardare facendo vuoto e dandosi un po’ di quiete per raggiungere una calma interiore. Una via di iniziazione alla vera vita, all’eternità qua sulla terra in ogni giorno dell’esistenza. Si tratta di un olio su tela databile intorno al 1931. Un paesaggio italiano, costruito immaginando i luoghi attraversati dal poverello di Assisi, che viveva in perfetta armonia con la natura e amava “nella peculiare luce di Dio”. Sotto una parete rocciosa alta, incombente, si riesce appena a percepire frate Francesco, coperto nel suo saio di ruvida tela che si inchina verso un assembramento di volatili, colombi, passeri, una cornacchia e un corvo. Piccoli puntini in bianco e nero. Macchioline. In alto si vedono transitare candide nubi, appena sfrangiate in punta di pennello. Dall’alto della roccia scende una cascatella di acqua. Qui la santità è in versione lirica, sentimentale, eppure di grande respiro. Universale nel suo minimalismo poetico. Un albero, una quercia, si piega abbarbicata alla rupe. Macchie di arbusti verdastri, ciuffi di fiorellini di campo. Il lento cadere della cascata sovrasta nella quiete le parole di Francesco ai suoi piccoli amici. Difficile sapere cosa si siano detti l’uomo e le piccole creature del cielo, quel giorno. Mistero e miracolo a un tempo. Il pittore entra in punta di piedi nella scena, una delle più celebri tra quelle della Legenda maior, se ne sta lontano, in disparte. Qui la via di salvezza per l’umanità è l’arte, la poesia, la potenza dell’umiltà del poverello, la santità della natura. Un’immagine che nel nostro tempo ci serve da monito e da guida. Alle spalle dell’artista, colto e addentro alla storia dell’arte, ci sono almeno due capolavori. La Predica agli uccelli affrescata da Giotto in Assisi, dove la storia dell’arte moderna è cominciata. E il dipinto di Giovanni Bellini con San Francesco in estasi databile al 1476-78. Il frate è appena uscito dal suo romitorio scavato nella montagna, si affaccia su un vasto paesaggio, allarga le braccia contemplando il creato, si unisce a tutta quella grandiosa bellezza. In estatica riconciliazione. Almeno per me, quello di Bellini conservato a New York, nelle sale della The Frick Collection, è uno dei quadri più belli al mondo. E questo di De Pisis, così dolce e immenso, può sicuramente stare alla pari con quello. Copyright Sergio Risaliti Immagine: Museo Novecento, Raccolta Alberto Della Ragione. Fototeca dei Musei Civici Fiorentini. Montaggio video: Antonella Nicola
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Daniela Erbabianca, residente di Vicolo del Barbi, tra Via Faentina e Via Bolognese racconta le difficoltà della partenza della raccolta della differenziata porta a porta nel suo quartiere e le proposte che ha fatto ad Alia per migliorare il servizio. Come lei molti residenti hanno riportato le difficoltà del porta a porta nel quartiere 2: tra le stradine strette che presentano problemi di barriere architettoniche e sicurezza stradale per il deposito dei bidoncini e difficoltà per chi come lei vive in un monolocale di meno di 30 mq per tenere il kit fornito da Alia.
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